All'ordinanza approvata dalla Regione Emilia Romagna un mese fa per cercare di limitare i lavori usuranti nelle ore più calde delle giornate estive, se ne aggiunge un’altra a firma dei sindaci della Bassa Romagna, i quali, raccogliendo anche le sollecitazioni del tavolo provinciale dell’imprenditoria, hanno firmato un provvedimento entrato in vigore il 30 luglio e valido fino al prossimo 15 settembre.
Le ordinanze adottate dai sindaci dell’Unione integrano quella regionale limitatamente a due ambiti: la rimodulazione degli orari di lavoro nei cantieri temporanei o mobili all’aperto, nonché la definizione delle fasce consentite per le attività rumorose in deroga.
Nello specifico, nei giorni in cui la mappa nazionale del rischio del portale Worklimate indica per i comuni dell’Unione un livello di rischio «Alto» alle ore 12 per i lavoratori impegnati in «attività fisica intensa», il lavoro potrà svolgersi dalle 6 alle 12.30 e dalle 16 alle 20, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione nelle ore più critiche.
Per quanto riguarda le attività rumorose in deroga ai limiti ordinari, vengono consentite nelle stesse giornate e solo nelle fasce dalle 7 alle 12.30 e dalle 16 alle 20, sempre nel rispetto delle ulteriori prescrizioni previste nella Dgr 1197/2020.
Restano sempre consentiti, come previsto dall’ordinanza regionale, gli interventi urgenti necessari per la tutela dell’incolumità pubblica o per il ripristino di servizi essenziali (ad esempio linee telefoniche, reti idriche, fognarie e del gas), purché adeguatamente documentati.
«Le ordinanze che abbiamo appena approvato sono appendici operative che completano il quadro normativo regionale - spiega Riccardo Graziani, sindaco referente per le Attività produttive dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -. Sono atti necessari per tutelare la salute dei lavoratori e dare riferimenti chiari alle aziende. In Bassa Romagna avviamo, di fatto, una sperimentazione che sarà utile a tutta la provincia per valutare con maggiore consapevolezza un approccio sistemico al problema, in vista della prossima estate. Temperature così elevate non sono più anomalie e dobbiamo strutturare le risposte più adeguate a questa nuova situazione».