Al fine di definire gli obiettivi strategici è stato redatto il Documento di Indirizzo , che costituisce un documento di indirizzo politico orientato sulla base del quadro diagnostico e secondo una logica multi scalare, i cui obiettivi fondamentali possono essere così sintetizzati:
- co - pianficazione con l’Amministazione Provinciale dei poli produttivi sovracomunali per la localizzazione di nuovi insediamenti produttivi, parallelamente alla definizione di politiche rigenerative di quelli consolidati e delle priorità del reticolo viario sovracomunale (completamento SS16, SP610, valutazione impatti futuro Casello di Castelbolognese, potenziamento TPL e mobilità ciclabile a scala territoriale)
- definizione di regole comuni a livello di Unione per gestire il consumo di suolo con politiche perequative che assicurino sviluppo equilibrato e la rigenerazione, individuando ambiti di sottoutilizzo e strategie comuni per la qualificazione dei centri storici e la funzionalità della città pubblica
- definizione di un nuovo modello di mobilità d’Unione avente come perno centrale il tema della ciclabilità (a livello sovracomunale di reticolo escursionistico e locale di percorsi casa – scuola/casa – lavoro), favorendo l’intermodalità e rafforzando l’accessibilità dei principali attrattori: Bologna e Ravenna
- aumentare la resilienza del territorio, sviluppando le reti blu e verdi, con una particolare attenzione al tema delle acque, all’efficientamento della sua distribuzione legato alle aziende agro – industriali idro – esigenti, alla valorizzazione degli assi fluviali dal punto di vista paesaggistico e fruitivo e alla messa in sicurezza idraulica. In tal senso il PUG approfondirà con studi specifici le criticità con l’obiettivo di farsi veicolo di tutte le progettualità legate all’uso e alla gestione sostenibile della risorsa acqua
- incentivare un welfare di comunità e prossimità individuando ulteriori servizi di rango di Unione e prevedendo la razionalizzazione e la crescita coordinata delle dotazioni cogliendo le opportunità date dalla collaborazione pubblico – privato, associazionismo e volontariato e riutilizzo del patrimonio pubblico dismesso